Charles De Gaulle, presidente della V° Repubblica francese ed eroe della Seconda guerra mondiale, affermò che era impossibile governare un Paese (la Francia) che contava 256 tipi di formaggi. Qualcosa del genere mormorano anche dalle parti di Roma dove debbono confrontarsi con un Paese che ha ben 433 tipi di formaggi differenti…anzi, qualcuno sostiene che, a contarli bene, probabilmente si arriva quasi a mille…
Insomma, mai come in Italia l’agroalimentare permea la nostra vita quotidiana. Oltre al cibo, è dappertutto. Nell’economia, dall’alto dei suoi 140 miliardi di fatturato, nel costume, nelle tradizioni, nell’identità di ogni singolo campanile del Bel Paese. Per questo, dall’esperienza ventennale in diverse testate d’informazione generalista – «L’Adige di Verona» e «EuroFinanza» – e specializzate nel wine’n food -«Euposia-la Rivista del Vino», «L’Acino Parlante» e «The Italian Wine Journal» – nasce questo nuovo canale di informazione dedicato ai «foodies» ovvero agli appassionati della cultura, della storia e delle tradizioni del cibo.
Rispetto a diverse altre esperienze informative, Foodyes.it guarderà in modo specifico al «nuovo» agroalimentare, basato su vere politiche di sostenibilità, sulla tutela del patrimonio naturale, sulla salute degli animali di allevamento e dei consumatori, sulle innovazioni di processo e di prodotto che già consegnano ai consumatori cibi più sani, etici, rispettosi della Natura, della cultura e del reddito dei Produttori. Un amplificatore di tutto quanto c’è di buono e funzionale a queste politiche attive agroalimentari che guardano ad un futuro migliore. Una scelta di campo, fatta per amore dell’agroalimentare di qualità e non «contro» l’industria alimentare impegnata – coi suoi brand migliori – a trovare il corretto equilibrio fra questi valori.