Bernardo Pasquali

Sono nato in un paese in mezzo ai campi, tra meli e verdure, con lo scorrere dell’Adige che ha segnato la mia infanzia.

Sono stato Boy Scout e ho imparato a rispettare il mondo che mi circonda.

Ho impastato dolci con la mamma, mescolato pasta di maiale per “far su” i salami con papà; sminuzzato prezzemoli per la salsa verde e raccolto l’uva per il vino del contadino.

Cibo e vino sono da sempre stati la mia passione e una ricerca di verità.

Da più di 20 anni mi occupo di comunicazione e strategie di sviluppo per aziende del food & beverage.

Oltre al vino a cui ho dedicato la mia prima parte di attività mi sono appassionato di olio, carne, salumi e formaggi e oggi sono Maestro Assaggiatore ONAF.

Comunicatore appassionato del made in Italy, da qualche anno svolgo anche attività di scouting di pastori, allevatori, pescatori, vignaioli e artigiani del gusto.

In questo peregrinare su e giù per l’Italia ha potuto scoprire e vivere la vera identità della produzione tipica di qualità, le eccellenze e le rarità che donne e uomini coraggiosi portano avanti nei loro territori.

Mi piace scrivere di terra e donne e uomini che la curano.

Collaboro come giornalista con numerose testate giornalistiche e ho voluto fortemente Foodyes per iniziare a presentare ai Millennials un nuovo modo di amare il creato partendo dal cibo, buono, pulito, giusto e sostenibile.

Beppe Giuliano

Giornalista professionista dal 1990, è talmente vecchio che l’Ordine l’ha praticamente esentato da ogni corso di aggiornamento professionale. Ha iniziato a scrivere di economia coi calzoni corti e le quotidiane  frequentazioni con “capo-Mocci”  al Gazzettino l’hanno costretto ad occuparsi anche di magna-e-bevi, come si chiamava a quei tempi la cronaca legata al vino ed all’agroalimentare.

Vivendo a Mogliano Veneto ha iniziato a rovinarsi passando dalle fiere del vino sul Collio alle sagre del Prosecco di Col San Martin; il Campofiorin di Masi  e il Morellino di Cecchi l’hanno svezzato ai rossi; Marcello Lunelli gli ha spiegato per primo il metodo classico e il Solera; il Pinot grigio  di Santa Margherita l’ha riportato sui bianchi. Per il Vinitaly ha curato il quotidiano che veniva realizzato negli Anni Novanta; ha diretto “Euposia” ed oggi “The Italian Wine Journal”.

Co-organizza, rischiando ogni anno il fegato, il primo, vero, contest al mondo per spumanti metodo classico: un Challenge che ha fatto emergere tante realtà nuove, in Italia come nel mondo, dimostrando che «sì lo Champagne è un’altra cosa», ma anche che Italiani, Inglesi, Spagnoli, Tedeschi, Russi e Sudafricani hanno qualcosa da dire in tema di bollicine. Ha persino bevuto il peggior spumante al mondo (tranquilli, non è italiano), ma ha giurato di non rivelarne mai l’identità…

Ha un debito di riconoscenza verso molti vigneron, manager, enologi ed agronomi – l’elenco è davvero lungo – che hanno cercato di spiegargli cosa diamine è una vigna e cosa si fa con un grappolo d’uva.

Ammette di provare una noia mortale leggendo degustazioni tecnicistiche sempre uguali a loro stesse.

Non crede molto ai soloni del magna-e-bevi, quelli che obbligano tutti  – staccando rigorosamente fattura – a cercare a tavola cose che neppure loro riescono a trovare.

Luca Grandi

Organizzatore di concerti (fra gli altri Pino Daniele, Gianna Nannini, Roberto Vecchioni, Ron, Francesco De Gregori, Angelo Branduardi, Jackson Brown, Talk Talk, Banco del Mutuo Soccorso, PFM), autore di commedie (tutte rappresentate e pubblicate su libro col titolo Viste, si stàmpino – Editore Nuovi Orizzonti, con prefazione del cantautore Daniele Silvestri), autore della Guida Il delta davvero – il Delta veneto del Po (Apogeo Editore), licenziatario e curatore di TEDx Rovigo nel 2016, dopo un’esperienza ultraventennale come specialist per l’azienda farmaceutica Sigma Tau fonda nel 2002 Officina Eventi & Comunicazione, agenzia di ideazione e organizzazione di eventi culturali, aziendali, fieristici, commerciali e formativi.

Nel 2007 crea il brand BIRRA NOSTRA per promuovere la birra artigianale italiana di qualità.

Negli anni diventa consulente ed organizzatore di eventi brassicoli per Fiere di Padova (TecnoBar&Food, Campionaria, Stili&Sapori), Pordenone Fiere (Cucinare), Verona Fiere (Sol&Agrifood/Vinitaly), Parma Fiere (CIBUS, PWS), Unione Italiana Vini (SIMEI Milano), Bologna Fiere (EXpoGusti) e sviluppatore di modelli e progetti di business legati al food, al turismo, alla manifattura, al design e alle nuove tecnologie.
Coautore del libro La via della birra – un Grand Tour attraverso l’Italia dei birrifici artigianali (Aliberti Editore), ha ideato ed organizzato per Smartbox un circuito di birrifici visitabili su tutto il territorio nazionale: attualmente il progetto è presente in sei cofanetti della collezione Smartbox.
Scrive dall’edizione del 2017 per La Guida alle Birre d’Italia (Slow Food Editore).
Sempre nel 2017 crea il brand Altro Vino! per la promozione del vino di territorio.
Scrive per CiBi Magazine – Arte e Scienza del Cibo (Editore CIBI srl)
Relatore ai Master dell’Università Cattolica di Milano e per il Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione dell’Università di Parma.
Direttore scientifico di BIRRA NOSTRA MAGAZINE (Quine – Business Publisher).
Da qualche mese cura una piccola rubrica di recensioni varie su FB dal titolo PANGEA – l’ospitalità secondo Luca, che mira a diventare il suo prossimo progetto editoriale.

Monica Maretti

Blogger enogastronomica, sommelier certificata dall’Associazione Italiana Sommelier aisitalia.it e consigliera delle Donne del Vino Emilia Romagna (delegazione dell’associazione nazionale italiana ledonnedelvino-er.com).

Ha scritto su acinoparlante.it e collaborato al progetto Vino&Food nell’ambito del Collisioni Festival AgriRock a Barolo.

Marketing Brand Manager per un’azienda storica dell’alimentare italiano, è specializzata in Food & Beverage e supporta i bartender nell’arte della mixology creando drink innovativi (cocktail alcolici, analcolici e a basso contenuto alcolico) destinati a una clientela eterogenea, con particolare attenzione ai millennials.

Monica ha preso parte a diverse commissioni di valutazione bartending dell’Associazione Italiana Barman aibes.it e giurie del concorso enologico feminalise.com a Parigi.

Grazie alla sua curiosità scopre nuove storie di vini da raccontare dando risalto alla biodiversità dei vitigni autoctoni italiani (Ian D’Agata nel suo libro Native wine grapes of Italy” stima più di 500 vitigni nativi italiani).

Monica è convinta che l’Italia abbia il più ampio e ricco patrimonio di cibi e vini al mondo; renderlo indimenticabile è la sua missione.